Sposalizio di Maria Vergine - arazzo

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Sposalizio di Maria Vergine - arazzo 
L'arazzo, che raffigura l'episodio dello "Sposalizio della Vergine", appartiene alla serie convenzionalmente detta "fiorentina", realizzata nelle Manifatture Medicee, per incarico della MIA, tra il 1583 e il 1586 e interamente dedicata alla vita della Vergine. Nel 1580 i deputati della Misericordia Maggiore decisero infatti di provvedere la Basilica di arazzi destinati ad ornare l'edificio nelle occasioni solenni, risparmiando così le cifre ingenti che si spendevano per gli apparati effimeri: per il tramite di Girolamo Biffi, uomo d'affari bergamasco d'origine ma da anni residente a Firenze, si presero dunque contatti con il Granduca di Toscana, per ottenere i permessi necessari, e con l'Arazzeria Medicea per l'esecuzione; i cartoni furono affidati ad Alessandro Allori e alla sua bottega, la tessitura a Benedetto Squilli di Michele (Meli, 1962, pp. 24-37). Gli arazzi giunsero a Bergamo in tre consegne successive: nel 1583 la "Natività", l'"Adorazione dei Magi" e la "Fuga in Egitto", tra il 1584 e il 1585 l'"Annunciazione", lo "Sposalizio della Vergine", la "Visitazione", la "Circoncisione" e l'"Assunzione della Vergine"; infine, nel 1586, la "Presentazione della Vergine al tempio" (Meli, cit.). L'opera ha subito un complesso intervento di restauro tra il 1997 e il 2001, curato da Annamaria Morassutti (cfr. pratica n. 5883, cart. 95, Archivio Congregazione Misericordia Maggiore, Bergamo). 
Nelle medaglie del fregio: "Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre", in basso; "Cristo al limbo", a destra; "Sacrificio di Isacco", in alto; "Peccato originale", a sinistra. 
w6010-00365 
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