angioletti e putti - dipinto

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angioletti e putti - dipinto 
Nel 1782 muore Vincenzo Averoldi, ultimo erede in linea diretta maschile del casato Averoldi che aveva fondato e fatto costruire il palazzo di via Moretto e contrada Santa Croce a metà del XVI secolo. L'edificio e tutto il suo ricco contenuto passano per via ereditaria femminile (da Barbara Averoldi, sorella di Vincenzo sposata con Ferdinando Chizzola, del ramo di Erbusco) a Giuseppe e Faustino Chizzola. Assumendo anche il cognome Averoldi, i due fratelli si stabiliscono nel palazzo bresciano e avviano importanti lavori di ammodernamento e ristrutturazione del palazzo documentati dal 1787/88 fino alla fine degli anni Novanta del Settecento. Questo intervento edilizio coinvolge anche la galleria rivolta verso il cortile d'onore la cui decorazione pittorica è affidata a Giuseppe Teosa. L'artista, nell'ottobre del 1794, riceve un pagamento per "tre medaglie fatte nella galleria", una delle quale potrebbe essere identificata con l'affresco dal profilo polilobato oggetto della schedatura. 
y0020-00114 
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