trofeo di armi con prigionieri - dipinto
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/y0020-00304 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
trofeo di armi con prigionieri - dipinto
Nel 1782 muore Vincenzo Averoldi, ultimo erede in linea diretta maschile del casato Averoldi che aveva fondato e fatto costruire il palazzo di via Moretto e contrada Santa Croce a metà del XVI secolo. L'edificio e tutto il suo ricco contenuto passano per via ereditaria femminile (da Barbara Averoldi, sorella di Vincenzo sposata con Ferdinando Chizzola, del ramo di Erbusco) a Giuseppe e Faustino Chizzola. Assumendo anche il cognome Averoldi, i due fratelli si stabiliscono nel palazzo bresciano e avviano importanti lavori di ammodernamento e ristrutturazione del palazzo documentati dal 1787/88 fino alla fine degli anni Novanta del Settecento. I lavori modificano profondamente l'aspetto del palazzo. Le ali laterali vengono alzate di un piano per creare nell'ala est dell'edificio e nell'angolo nord-est due appartamenti privati e per fare spazio nel corpo di fabbrica occidentale ad un appartamento di società che comprendeva una ampia sala, un salotto da ricevimento, una saletta da conversazione e una camera con alcova e alcuni spazi minori. Nonostante l'appartamento sia stato danneggiato durante il bombardamento che la notte del 24 febbraio 1945 colpì la città di Brescia, sono sopravvissute, con danni, più o meno gravi il salotto da ricevimento, la saletta da conversazione e la camera con alcova con la relativa decorazione pittorica.
Nella camera con alcova dell'appartamento di società la decorazione pittorica è concentrata sulle volte di entrambi gli ambienti con l'unica eccezione del dipinto inserito sopra la porta che collega la sala delle stagioni con la camera e delle due figure maschili dipinte sull'arco che introduce nello spazio dell'alcova. Gli affreschi sono unanimemente attribuiti al Manfredini e Stefania Cretella li data al 1794 collegandoli al pagamento ricevuto dall'artista cremonese il 9 maggio 1794 "a saldo fatture fatte nell'arcova dell'ala a sera". Questa precisazione cronologica qualifica l'intervento del Manfredini nell'alcova come il primo nell'intero appartamento precedente anche a quello della Sala delle Stagioni.
y0020-00304
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