vaso
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/q7010-00098 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
vaso
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Il vaso presenta sotto la base la marca incisa e ripassata in nero: "I Cova/1936/XIV". L'opera fu creata in occasione della "VI Triennale delle Arti Decorative e Industriali" tenutasi a Milano nel 1936 e in tale occasione fu acquistata dal curatore Giorgio Nicodemi per le Civiche Raccolte del Castello Sforzesco.
Autrice dell'opera è Irene Cova (1902-1992), figlia del garibaldino e industriale cotoniero Giovanni Cova, la quale si dedicò sin da giovane alla ceramica, e nel 1931 decise di aprire una scuola-atelier ancora oggi attiva.
Le forme, l'elegante grafismo, l'impostazione stilistica denunciano un esplicito rimando ad uno stilizzato arcaismo di stampo novecentesco.
Vaso cilindrico in terraglia con spalla carenata perpendicolare e bocca a piccolo labbro a cordoncino. Il vaso è ritmato da due anelli a sezione rettangolare che ne dividono la superficie in tre fasce che sono occupate dalla narrazione degli eventi legati alla conquista dell'Abissinia. L'intero vaso è smaltato in monocromia vedere celadon crettato, e le decorazioni sono stilizzate in bassorilievo.
Il racconto inizia dalla fascia superiore con la partenza per l'Africa: due coppie si baciano; una moglie con il bambino saluta il marito; quattro giovani marinai attendono la partenza. Il viaggio via mare è raccontato nella fascia più bassa, dove due grandi piroscafi si muovono in direzione di un'isola con un grande faro.
Nella fascia centrale vi è un secondo mezzo di trasporto della modernità, il treno che, abbandonata la stazione di Dire Daua, si dirige verso un paesaggio di montagna su cui si legge "Addis Abeba".
q7010-00098
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